Supportare la mobilità internazionale attraverso una piattaforma digitale condivisa: ecco il cuore del progetto ESC, co-finanziato dalla Comunità Europea e conclusosi nell’agosto 2018 dopo due anni di attuazione. Francia, Italia, Germania e Irlanda hanno visto coinvolte diverse realtà del mondo del Diritto allo Studio, tra cui, per il nostro Paese, non solo la Fondazione Endisu, ma anche EDUCatt ed ESU Padova.
L’idea alla base del progetto è stata quella di creare un supporto digitale sicuro per lo scambio partecipato di informazioni relative agli studenti e alla fruizione di servizi a loro dedicati. Il tutto a livella extra-nazionale grazie a un database centralizzato in cui gli enti coinvolti hanno avuto la possibilità di caricare indicazioni specifiche per ogni utente e renderle disponbili anche al di fuori del confine geografico dell’istituzione di appartenenza.
Con una sola carta, la carta ESC, uno studente in mobilità Erasmus ha l’opportunità di continuare a utilizzare i servizi cui aveva accesso nella sua universitò di provenienza in virtù dello status di “studente” riconosciuto anche al di fuori dei confini nazionali. E quindi pasti a tariffa agevolata, prestito librario, trasporti pubblici e utilizzo di locali universitari, racchiusi in pochi centimetri da tenere nel portafogli, utili a superare macchinosi processi burocratici o difficoltà di vario tipo.
Un’offerta che oltre a facilitare l’accesso a servizi on-campus apre le strade a ulteriori sviluppi, come la semplificazione di procedure amministrative relative alla mobilità internazionale o la smaterializzazione del supporto cartaceo e l’implementazione di una semplice applicazione creata ad hoc.